Qualità e certificazioni
Le certificazioni che possiamo trovare sul pellet in commercio sono la tedesca Din e Din Plus, l'austriaca ÖNORM M7135, la svizzera SN 166000 e l'ENPlus che si sta diffondendo a livello internazionale.
Il marchio europeo ENPlus divide i prodotti in 3 categorie a seconda delle caratteristiche chimico-fisiche del pellet: la A1 per il pellet più pregiato, una seconda, detta A2, e una terza contrassegnata con la lettera B nella quale finisce il pellet più scadente, adatto solo ad esser bruciato per usi industriali. Nel pellet certificato il marchio è accompagnato da un numero identificativo dell'azienda. Il numero è formato da due lettere che indicano il paese di provenienza (es. IT per Italia) e da tre cifre. I numeri da 0 a 299 identificano i produttori, quelli oltre 300 gli importatori: sul sito di EN Plus si può verificare che il codice corrisponda al produttore o all'importatore effettivo.
Informazioni utili sulla qualità del prodotto sono indicate nell'etichetta. Il parametro più importante è il potere calorifico e il residuo di ceneri: per il pellet certificato A1 il residuo cenere deve essere inferiore allo 0,7% e per quello certificato A2 deve essere inferiore all'1,5%. Pertanto un pellet con residuo inferiore all'1,5% è accettabile, ma è ancora migliore con un residuo inferiore allo 0,5%